Giorgio e Diletta da Ravenna in Sud Corea grazie allo Yuzu

Giorgio e Diletta da Ravenna in Sud Corea grazie allo Yuzu

Giorgio Urso Calè e Diletta Renna titolari della Gelateria Il Divino di Via Mazzini a Ravenna e soci della Condotta Slow Food di Ravenna

rappresenteranno il gelato artigianale made in Italy in Sud Corea.

Nella Gelateria  IL DIVINO si possono gustare sapori e gusti provenienti dai presidi Slow Food Italiani e tra i tanti prodotti di qualità Giorgio e Diletta hanno scelto

anche il frutto nutraceutico giapponese: lo YUZU.

Durante lo YUZU FESTIVAL diversi esponenti provenienti da tutta Europa utilizzeranno questo frutto per realizzare diversi pietanze

e non poteva mancare uno dei prodotti per cui l’Italia è famosa nel mondo: il gelato.

A fine ottobre 2019 si terrà infatti a Gohueng un festival dedicato alla promozione di un particolare frutto locale: lo Yuzu.

A rappresentare il gelato artigianale italiano sono stati invitati Giorgio e Diletta.

Un pò di cultura sul frutto giapponese YUZU

Aromatico, probabilmente – ma non si ha la certezza –  un ibrido tra un mandarino e la Papeda: stiamo parlando della Yuzu, un frutto che negli ultimi anni è un must delle cucina dei grandi chef occidentali. Un frutto esotico che in molti paesi asiatici viene comunemente usato nell’industria alimentare.

La patria dello Yuzu? Il Giappone. Nella cucina nipponica a causa della sua acidità viene consumato anche come frutto fresco. Aromatico. L’aromaticità è la caratteristica principale di questo frutto, che profuma gli alberi e le pietanze.

Japan. Il Giappone è la patria dello yuzu che, a causa della sua acidità, viene raramente consumato come frutto fresco. Ne si apprezza invece molto la buccia, per guarnire e aromatizzare, e il succo, usato come quello di limone.

Koshō. Si tratta di una pasta a base di scorza di yuzu, peperoncino e sale. Dal sapore acre, salata e piccante, si trova nella versione verde o rossa, ed è perfetta per il sushi e il sashimi, ma anche per accompagnare alcuni piatti di noodle o zuppe.

Popolari sono le bevande a base di yuzu, come il vino, i liquori e il tè, tipico della Korea. In Occidente va a insaporire birre, cider e persino il finlandese glögg.

Non solo sul pane a colazione: perfetta per accompagnare pietanze a base di maiale o di pesce, o magari per glassare verdure quali carote.

Quest. L’alta cucina ha scoperto da qualche anno il frutto dello yuzu: molti grandi chef, pasticceri e cioccolatieri occidentali lo amano e lo utilizzano in modi molto diversi fra loro. Da Ferran Adrià ad Alain Ducasse, da Jordi Bordas a Pascal Maynard, da Laurent Gerbaud a Martin Benn, del Sepia di Sydney, che lo inserisce in proposte quali la custard giapponese chawanmushi.

USA. Lo yuzu è oramai popolare negli Stati Uniti, non tanto sotto forma di frutto fresco, difficile da reperire, quanto in forma di succo o di pasta.

Vinegar (Aceto). È fatto con succo di yuzu e aceto di riso. I guerrieri giapponesi hanno sempre bevuto aceto, storicamente, per una lunga e potente vita.

Well-being. Lo yuzu è uno dei nuovi frutti del benessere. Ha varie proprietà salutistiche, e contiene tre volte più di vitamina C che un limone.

Xiāngchéng. È il nome cinese dello yuzu, che proprio della Cina è originario e dove è utilizzato da almeno 1200 anni.

Zest. Il cuore gastronomico dello yuzu, un must in ogni cucina che sappia di Giappone.

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