La Giornata del Maiale – La festa del Maiale Grasso di Romagna #SlowFoodRavenna #Maiale #Grasso #tradizione #Romagna 0119

La Giornata del Maiale – La festa del Maiale Grasso di Romagna #SlowFoodRavenna #Maiale #Grasso #tradizione #Romagna 0119

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La Giornata del Maiale – La festa del Maiale Grasso di Romagna
#SlowFoodRavenna
#Maiale #Grasso #tradizione #Romagna
0119
Lacondotta di Ravenna di SlowFood è da molti anni che organizza una festa tra gli associati ed amici che amano rivivere quell’emozione di quando erano bambini e in questo stesso periodo dell’anno vedevano popolarsi le stalle e le cantine delle famiglie contadine che allevavano il maiale nell’aia.
Si celebra la tradizione contadina romagnola in un incontro consolidato nel tempo: il rito invernale della lavorazione del maiale.
Una festa per tutti dove si ripropone la cerimonia che si svolgeva nell’aia di ogni casa colonica con l’uccisione del maiale e la lavorazione della carne da parte di abilissimi norcini.
Si potranno assaggiare in compagnia di amici gustose specialità: saporiti ciccioli, profumata coppa di testa, salsicce e lardo, come una volta, come dicevano i nostri nonni: a vèt a fè una magnèda!
“Giornata del maiale” La festa del Maiale Grasso di Romagna
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Domenica 3 febbraio 2019 dalle ore 09,00
Sala del Bar Happy Cafè
viale dei Mille, 19 Marina di Ravenna
Costo: € 30,00 per soci , € 35,00 per i non soci

Entro Giovedì 30 gennaio 2019 prenotazione da effettuarsi direttamente al Responsabile dell’evento Mauro Zanarini
Disponibilità: aperta a tutti: soci, amici e conoscenti per un massimo di 45 persone. Chi fosse interessato a partecipare nella mattinata alle lavorazione del maiale deve prenotarsi, massimo 8 persone. Il protagonista principale della giornata sarà il maiale.
Il giorno dell’uccisione del maiale, che per tradizione avveniva il 17 gennaio giorno di Sant’Antonio Abate, tutta la famiglia, o una comunità intera, si trovavano per la lavorazione delle carni, una parte delle quali veniva cotta e mangiata in un convivio immediato che si protraeva per
gran parte della giornata, intanto qualcuno legava coppe e salami, altrin rigiravano i ciccioli messi a bollire per ore nel paiolo. La condotta vuole riproporre questa esperienza a tutti i soci che l’hanno già vissuta e che la conoscono ma anche a tutti quelli interessati a viverla per la prima volta. Dalle ore 8,00 i norcini prepareranno le carni nella sala, in bella vista, e inizieranno il lavoro. Alle ore 9,00 ci troveremo, per chi vorrà essere presente di prima mattina, ad assistere e collaborare alla lavorazione e alla preparazione delle carni del maiale che il norcino Pierangelo Orselli. La storica squadra de baghéin ci farà toccare con mano le materie prime. I soci potranno partecipare alla lavorazione delle carni seguiti dai norcini.
Sono ben voluti volontari per preparare i ciccioli Nella prima mattina si inizia a e a sezionare il maiale. Per tutti e chi vorrà assistere ed essere partecipe alla preparazione dei tagli delle carni, si raccomanda un abbigliamento consono. Si partirà con la bollitura dei ciccioli e delle ossa e a preparare il fegato con la rete. Dalle ore 10,30 si passerà a tritare e salare, per preparare i salami, il cotechino e la salsiccia fresca Alle 12,30, dopo il lavoro una meritata pausa e, tutti insieme soci “lavuradòr” e soci “ gràn magnadòr” , signore e signori! Tutti a tavola!!! Inizia “ La Magnèda”, punto di incontro tra amici. Combinare una mangiata coi fiocchi non è da tutti: Slow Food quando si tratta di cibo sano non scherza e Pierangelo e la sua sua squadra preparerà un pranzo pantagruelico, ovviamente a base di “e baghéin”, con tutto quello che è stato preparato. Non ci sarà un ordine prestabilito per l’uscita del cibo e si mangerà quello cotto e pronto: si partirà con i ciccioli appena fatti e la coppa di testa. Poi guanciale arrotolato, lardo e pancetta
speziata giusto per iniziare A seguire zampetti e le osse fresche lessate nella pentola. Cotechino Friggione ottenuto con 6 qualità di carni. Poi la grande grigliata: pancetta, costa, braciole di lombo e di coppa, salsiccia, fegato nella rete con alloro e tutto quello che sarà disponibile dalla macellazione dell’animale. Fine pasto con ciambellone romagnolo Il tutto annaffiato da Sangiovese doc “beverino”e Albana dolce da uve stramature della Cantina Poderi delle Rocche di Imola. Inoltre birra alla spina. Per una buona e sana digestione chiuderemo con alcuni liquori.
Dopo” l’abbuffata” sarà possibile preventivare una certa quantità di carne a testa, con la possibilità
di acquistare subito la carne fresca macellata (se rimane!!!) e i salumi freschi ad un prezzo molto
conveniente. A disposizione i seguenti prodotti: salsicce fresche, cotechini, salame fresco da griglia, tagli freschi di carne I salami stagionati vanno prenotati e da ritirarsi dopo la stagionatura verso inizio aprile. Per la consegna dello stagionato seguiranno informazioni più precise nelle prossime comunicazioni, mentre il fresco va ritirato nel giorno stesso.
Sarà disponibile per la vendita anche lo strutto.
Chi fosse interessato porti con se un contenitore: si consiglia una bottiglia in PET di acqua da lt.1,500/2,000.
L’uccisione del maiale era e continua a essere un vero e proprio rito, una festa e un’occasione di socializzazione a cui partecipa l’intera famiglia, i parenti, i compari, gli amici e spesso anche i vicini di casa, invitati per consumare il pranzo e aiutare nella preparazione dei salumi.
L’eccessivo abuso di carne, le condizioni pietose a cui sono sottoposti gli animali, spesso sottomessi e spogliati dalla propria dignità, e disumani trattamenti degli allevamenti resi noti dai servizi televisivi di “Striscia la Notizia” suscitano nella coscienza di chiunque la naturale repulsione e condanna a queste pratiche, ma quella di domenica prossima è una storia che non riguarda questo: la vera storia dell’uccisione del maiale nella sua pratica e dinamica tradizionale è una delle tante “storie” molto “slow” della Romagna.
Il folklore è una cosa seria che deve esser presa sul serio (Antonio Gramsci).”
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