#LÒMAMERZ 2019 Donne in Romagna: un secolo di storie

#LÒMAMERZ 2019 Donne in Romagna: un secolo di storie

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LÒM A MERZ 2019

Si accendono i Fuochi Magici in Romagna | 19° edizione 

Donne in Romagna: un secolo di storie

Cena sociale giovedì 28 febbraio 2019 ore 19:30

Agriturismo Martelli via Altiero Spinelli, 10 Borgo Montone | Ravenna

Informazioni e prenotazioni +39335375212 mauro@slowfoodravenna.it

slowfood.metooo.io/e/lom-a-merz-2019-si-accendono-i-fuochi-magici-in-romagna-donne-in-romagna

In questa 19° edizione dei LumiLòm a Merz – [i lumi di marzo] il Comitato di Slow Food Condotta di Ravenna ha deciso di celebrare le donne romagnole e non solo donne, madri, donne coraggiose, figlie, sorelle, lavoratrici, anime della casa, donne testarde, infaticabili, donne capaci che hanno fatto la storia della nostra Romagna. La donna di oggi riesce ad essere lo specchio del passato ma anche la proiezione nel futuro.

Se le donne abbassassero le braccia cadrebbe il cielo” così recita un vecchio proverbio africano.

L’evento coincide con il Giovedì Grasso e abbiamo voluto dare all’incontro un’impronta informale. Sarà con noi Patrizia Ceccarelli e ci parlerà della sua esperienza di donna come cantante di balera. Un’altra donna Anna Antonietta Amoroso proprietaria della Tenuta Uccellina affronterà le tematiche dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino che hanno il compito di diffondere la cultura e la conoscenza del vino del suo utilizzo come componente della dieta corretta.

Una coppia di ballerini romagnoli, accompagnati da violino e chitarra, ci proporrà un repertorio romagnolo di balli tradizionali antichi. Grazie ad esperti provenienti dal D.A.M.S. dell’Università di Bologna conosceremo una ricerca iniziata nel primissimo secondo dopoguerra con il recupero delle tradizioni dei vecchi repertori nei ricordi degli ultimi anziani che hanno frequentato le feste tra le due guerre.

Programma dell’evento

Ore 19,30 Rito del fuoco | Aperitivo di benvenuto in veranda

Ore 20,30 Cena con prodotti di stagione dell’azienda ospitante e vini locali

MENU

  • Antipasto rustico composto da crostino contadino, tortino di cavolfiore, crescioncino patate e salsiccia, polpettina di lesso su insalatina di cavolo cappuccio.

  • Tortelli di erbette e caprino alla pancetta croccante e cavolo nero essicato

  • Arrosto di cortile al tegame: coniglio e faraona

  • Contorno di patate arrosto e radicchio e bruciatiniLoverie di carnevale

Abbinamento vini

  1. Burson rosè Brut Tenuta Uccellina Russi (Ra)
  2. Samore Romagna Sangiovese Superiore Tenuta Uccellina Russi (RA)
  3. Rambela Spumante extra Dry da uva Famoso Tenuta Uccellina Russi (RA)

PATRIZIA CECCARELLI

Per Patrizia Ceccarelli il primo palcoscenico è stato il tavolo della sala da pranzo dei suoi genitori, già all’età di 5/6 anni, dove si esibiva per parenti e amici di famiglia con canzoncine per bambini. Tra la scuola e qualche lavoro, il canto prendeva sempre più importanza nella sua vita. Le orchestre in cui ha militato sono state Coatti, Germano Montefiori, La storia di Romagna, Ivano Nicolucci, Castellina-Pasi, ancora La Storia di Romagna, Robertino, e quindi, nel 1997, nell’orchestra che porta il suo nome. Afferma che: “cantare non è stato solo un lavoro, ma ciò che le ha permesso di esprimere quella parte di se che ama stare in mezzo alle persone in allegria, in compagnia, e che tanto le ha dato in termini di amicizie che esistono da anni e anni” – https://www.patriziaceccarelli.it

ANNA ANTONIETTA AMOROSO

Imprenditrice e Donna del Vino proprietaria della tenuta Uccellina di Godo di Russi [RA] molto sensibile agli stessi temi dell’associazione Slow Food. La filosofia dell’azienda, gestita con il marito Alberto Rusticali e il figlio viticoltore/enologo Hermes è quella del massimo rispetto delel use sia in campo che in cantina. La gestione del campo viene realizzata al massimo rispetto dell’ambiente, minimizzando i trattamenti fitosanitari e gli interventi al suolo, compatibilmente con l’andamento climatico dell’annata. Le uve vengono raccolte manualmente in perfette condizioni sanitarie e al giusto grado di maturazione, questa sanità delle uve permette di minimizzare gli apporti di solforosa in tutte le fasi di lavorazione. Ogniuva viene gestita in maniera differente a seconda del vino che deve produrre e a seconda dell’esperienza maturata in anni di vinificazioni.

La Tenuta Uccellina cerca di cogliere fin dalla sua nascita nel 1985 la quintessenza della “Romagna dei vini” e oggi Anna Anonietta Amoroso è impeganta nella valorizzazione delle uve tradizionali della Romagna, anche fuori dai confini italiani.

http://www.tenutauccellina.com

LA STORIA DEI LUMI DI MARZO

Storicamente La Romagna è una terra votata all’agricoltura. Come molte altre attività all’aperto, l’agricoltura era, ed è tuttora, soggetta alle avversità metereologiche. Così, la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici o come diciamo noi romagnoli i “Lòm a Merz” (i lumi di marzo). Derivata da antichi riti celtici e romani, poi assorbiti dalla tradizione cristiana, l’accensione di questi falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, scacciando il freddo e il rigore dell’inverno: bruciando i rami secchi e i resti delle potature, il suo auspicio era quello di incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione. Per la ricorrenza, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi. “I fuochi di marzo” (fuochi, focarìne e focaràcce) che si vedevano abitualmente nelle campagne e nei piccoli centri della Romagna rappresentavano quindi un importante rito tipico del mondo magico del contadino.

Slow Food Condotta di Ravenna è da 19 anni che si impegna a far rivivere questo evento come una festa tradizionale romagnola, fare “lòm a merz”.

Sentite un po’, gente, questa storia di vini e di balli o di ballo e vino, che dir si voglia. E’ un affratellamento che esiste da sempre, spesso sottaciuto Vien giù l’Albana (diamo la precedenza a questa gran bella signora) come una Mazurka da ballare o ascoltare come quelle di Chopin e il Sangiovese, suo signore e fratello, è il Valzer: ironico e divertito oppure melanconico ma nell’uno e nell’altro caso -nell’uno e nell’altro uvaggio, c’è una coda che riprende in modo serrato i motivi principali.

Il Trebbiano è come la Polka di Smetana: un tasto dopo l’altro, insomma un sorso dopo l’altro, vivace e popolare, amico di tutti. E’ qualche tempo che l’amico suo, Pagadebit, cerca di fargli lo sgambetto mettendosi in bella mostra e per essere più popolare si dà l’aria di più leggero e brioso: come il Saltarello, che vanta una maggiore antichità rispetto alla Polka e si diverte da matti in compagnia. C’è poi la Cagnina che se deve andare a spasso con un ballo lo fa con la Galoppa. Son due contadine con labbra rosse, come nei quadri d’una volta, sempre allegre. Certo che fan presto a portare allegria. Arrivano quando il branco è stracco e gli saltano al collo e lo coprono di dolcezze, resistergli è dura. Buon ultimo il Bursôn con chi balla? E’ fatto per qualcosa che ricorda sì la terra natale ma al tempo stesso è salito così in alto da starsene a corte, come la Giga che viene dalle tradizioni popolari più oscure e quasi perde il suo nome nelle melodie che figlia o gli s’imparentano ma resta una forza della natura vivace, generosa, amica. Ah Romagna! Come balli e bevi bene in compagnie come queste.

Evento in collborazione con l’associazione IL LAVORO DEI CONTADINI

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https://www.facebook.com/events/1019456484918155

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