Una storia importante per la nuova sede di Slow Food Ravenna

Una storia importante per la nuova sede di Slow Food Ravenna

Il sindaco e presidente della Provincia, Michele de Pascale ha fatto visita al Circolo Aurora che ora è anche sede di Slow Food Ravenna

Comunicato stampa

Ravenna, 23 maggio 2022

Un’ora trascorsa da de Pascale insieme ai nuovi gestori del Circolo Osteria (  che in due mesi ha raggiunto già i 1.200 soci) – Angela Ceccarelli e Mauro Zanarini, con una storia ventennale in slow food, e i cuochi Cristiano Amato e Rovena Mehmeti – ai  componenti la Condotta di Slow Food con la neo eletta fiduciaria Barbara Monti. L’incontro è stata l’occasione, grazie al racconto di Alessandro Luparini, direttore della Fondazione Casa di A. Oriani, per tutti i presenti per conoscere la storia del Circolo  Socialista Aurora.

“ Conseguente alla marcia su Ravenna del 12-13 settembre 1921 iniziò la devastazione dei circoli sovversivi – ha precisata Luparini – fra i quali quello socialista “Aurora”, con l’attiguo ritrovo del Partito comunista d’Italia (costituitosi subito dopo la scissione di Livorno) che subirono i danni maggiori.  Chissà se quegli squadristi erano a conoscenza del fatto che otto anni prima il loro futuro duce, Benito Mussolini, all’epoca irruente direttore dell’organo nazionale del Psi, l’“Avanti!”, nonché esponente di spicco, il più celebre e amato dalla base, dell’ala barricadiera del partito, era stato applauditissimo ospite dell’“Aurora”, ricevendo in dono dal segretario del circolo, Attilio Bezzi, che di mestiere faceva il calzolaio, un bel paio di scarpe nuove fiammanti, in sostituzione delle sue vecchie calzature sfondate”.

I fascisti non colpivano a caso; e il Circolo “Aurora” era un simbolo che da quasi vent’anni rappresentava il socialismo ravennate.

Il Circolo “Aurora” nasce dalla confluenza di tre circoli socialisti preesistenti (uno, che si chiamava anch’esso “Aurora”, il “Carlo Marx” e il “Risveglio”). Viene inaugurato il 1° maggio del 1904. festa dei lavoratori, data simbolo per antonomasia del movimento operaio. Con la partecipazione, fra gli altri dalla sindacalista imolese Argentina Altobelli, cofondatrice della Federazione Nazionale Lavoratori della Terra (la Federterra, di cui l’anno successivo avrebbe assunta la segreteria nazionale), e del direttore dell’“Avanti!” Enrico Ferri.

Ma la storia del Circolo Aurora sta dentro una storia ben più ampia, che inizia compiutamente circa un decennio dopo l’Unità d’Italia.

Stando ai dati di polizia, già all’aprile del 1876 risultavano esistenti in provincia di Ravenna 6 associazioni internazionaliste, per un totale di 360 soci, divenute 11, con 989 soci, sei anni più tardi, nell’aprile del 1882. Il che faceva di quella ravennate la seconda provincia d’Italia per presenza internazionalista, dietro quella di Forlì.

“Negli anni precedenti lo scoppio della Grande Guerra – ha proseguito il direttore dell’Oriani – la presenza sovversiva nel ravennate si sarebbe andata ulteriormente rafforzando. Secondo una stima governativa del giugno 1914 operavano in provincia 396 associazioni rubricate come sovversive. Se si eccettuano le 15 classificate come clericali  e al netto delle possibili generalizzazioni delle classificazioni di polizia (ad esempio nel distinguere, all’interno delle organizzazioni socialiste, tra quelle riformiste e quelle